Bedollo

Incastonata tra il piccolo laghetto delle Buse ed il lago delle Piazze

Il comune di Bedollo occupa la parte settentrionale dell’Altopiano di Piné, e trae il nome dalla betulla localmente detta Bedòl.
Il suo territorio è intersecato dai solchi del Rio Regnana e del Rio Brusago. Il Comune è formato da 4 frazioni che a loro volta comprendono più centri abitati.
Sul suo territorio si trova il piccolo laghetto delle Buse ed il lago delle Piazze le cui belle spiagge, nei mesi estivi, attraggono molti turisti che si dedicano ai bagni di sole e agli sport acquatici.
Bedollo porta avanti da anni l'attività di ripristino e valorizzazione della razza Capra Pezzata Mochena nonché, anche attraverso l'allevamento di questi capi, il recupero dei terreni incolti. Il mantenimento del paesaggio e la produzione a km0 di eccellenze gastronomiche (prodotti caseari, salumi, miele e derivati...) sono elementi identificativi della comunità Bedolera per uno sviluppo sostenibile e sinergico del territorio.

Approfondimento
Nel comune di Bedollo, presso il Passo del Redebus, sono stati rinvenuti dei forni fusori risalenti all'età del bronzo (Area archeologica Acqua Fredda). L'ampiezza del sito e la complessità del procedimento sembra indicare la presenza di un insediamento umano stabile nei suoi pressi.
Nell'occupazione francese del 1796 /97 il territorio di Bedollo fu teatro di più scontri fra le truppe napoleoniche e le milizie trentino-tirolesi. Il 3 e 27 febbraio 1797 le milizie di Sover e di Fiemme, al comando dei capitani Antonio Lorenzo Sighel e Domenico Santuari, in uno scontro vittorioso a Colbis presso Brusago, respinsero i francesi. Alcuni soldati dell'esercito napoleonico che morirono durante la battaglia dell'ottobre 1796 sono sepolti a Piazze, in un'area sul Doss dell'Oselera.
Monumenti artistici: l'attuale chiesa di S. Osvaldo, che sorge su un pianoro in località Villa di Bedollo, risulta sia stata consacrata da Olao Magno arcivescovo di Upsala il 17 agosto 1546. Nel 1759 la chiesa fu rimaneggiata ed assunse la fisionomia attuale con i lavori di Claudio Carneri. Gli stucchi che adornano i capitelli delle lesene, il presbiterio, la volta, la trabeazione e gli affreschi sono stati eseguiti da Bartolomeo Bianchi di Brienno con il gesso proveniente dalle cave di Castello di Fiemme. Nel 1874 Filippo Tornaghi di Monza costruì l'organo più volte restaurato. Accanto alla chiesa si trova il campanile con la caratteristica copertura a cipolla progettato anch'esso da Claudio Carneri nel 1772.

Punti forti di Bedollo

Paese amato per la vista panoramica sui laghi dell'Altopiano e per i punti ristoro; trae il nome dalla betulla localmente detta Bedòl. Nell'area di Bedollo, sulla strada per il Passo del Redebus, si trova anche l'area archeologica Acqua Fredda, testimonianza dell'antica attività di lavorazione dei metalli.